Comuni de-equitalilzzati

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ICR lancia l’iniziativa in comune con altri movimenti , invitando gli aderenti più attivi a prendere contatto con i propri sindaci e proporre agli stessi di LIBERARE IL PROPRIO COMUNE da questa vergogna tutta italiana.

Il fine non è quello di premiare l’evasione, anche se in merito alla tassazione abbiamo e continuiamo ad avere molto da dire, ma quello di proporre al proprio comune ed al proprio sindaco di farsi carico della riscossione dei tributi comunali, aprendo magari degli sportelli e garantendo posti di lavoro a persone che meritocraticamente posso svolgere un lavoro “oggi” tanto delicato al punto da poter influire sulla vita o sulla morte di aziende e persone.

Il comune dovrebbe farsi carico di tale funzione, dialogando direttamente con il cittadino, come accade in paesi “civilizzati” diversi dal nostro, valutando le reali capacità dello stesso di far fronte ai tributi e provvedendo alla stesura di piani di pagamento con interessi logici e coerenti con i tassi attuali, dialogando con gli istituti di credito presenti sul territorio, ed eliminando compensi assurdi e costi esorbitanti che oggi distruggono raddoppiando i debiti i cittadini e le aziende sfiancate dalla crisi.

“c”è sempre il peccato originale: e cioè che il debito iniziale si moltiplica per due e per tre nell’arco di pochissimo tempo, a causa di sanzioni e interessi. Lo consentono le leggi, attenzione. Non ha senso riconoscere la crisi delle banche e non quella dell’impresa”

In questo modo si tornerebbe a fare vera tutela del territorio, salvaguardando le aziende e i collaboratori delle stesse, tornando ad essere umani, civili e responsabili.

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